Palermo-Patricolo. Il ripristino dell’architettura dei Normanni nel programma del riscatto ottocentesco della città
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L’architetto Giuseppe Patricolo e la città di Palermo sono indissolubilmente legati, e forse senza le azioni del primo la notorietà della seconda sarebbe certamente ridimensionata. Non tutti lo sanno, ma Patricolo è stato il promotore e l’esecutore della riedizione della Pa-lermo capitale dell’epoca d’oro dei Normanni e preminente metropoli medievale che nel 2015 l’UNESCO ha inserito nel suo elenco con il noto riconoscimento di patrimonio dell’umanità di un itinerario di visita, denominato: Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale.
Anche se l’accostamento potrebbe sembrare azzardato, il contributo che Eugène Viollet-le-Duc ha dato alla riscoperta e reinvenzione dell’architettura gotica francese, si può paragonare all’apporto che Patricolo ha dato alla “valorizzazione” e al riscatto dell’architettura dei Normanni della Sicilia. Pochi forse ricordano che l’architettura medievale di Palermo come oggi la si può vedere, in molti casi, è frutto dei ripristini progettati da Patricolo, che l’ha profondamente caratte-rizzata anche nei colori; come, per esempio, quello delle cupole delle chiese normanne, che prima dei suoi interventi non avevano che un rivestimento di malta di coccio pesto, ma che proprio lui volle che apparissero rosse, sulla scorta del ritrovamento di un frammento d’intonaco, quando tutti le immaginavano bianche (color “biancaccio”), come si può ri-scontrare in quelle del nord Africa, anche per il fatto che venivano imbiancate (disinfettate con la calce) periodicamente.
Tipologia | Cartaceo, PDF |
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Anno di pubblicazione | 2023 |
Autore | Francesco Tomaselli |
Editore | PUP |
ISBN | 978-88-5509-491-7 (stampa) – 978-88-5509-492-4 (online) |
Pagine | 694 |