Alterità

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Minoranze e diversità nell’Europa e nel mondo Mediterraneo in età moderna (secoli XV-XIX): dinamiche del pregiudizio e istituzioni della discriminazione

La convivenza tra soggetti diversi per fede e per etnia (e dunque per usi, costumi, mentalità e stili di vita) costituisce una delle sfide centrali con cui la società contemporanea è chiamata a confrontarsi. La presenza nel territorio dell'Unione Europea di persone latrici di esperienze individuali anche radicalmente diverse e l'incidenza di tali vicissitudini soggettive su memorie ampie e stratificate diffuse all'interno di ciascun gruppo socio-culturale obbligano a interrogarsi sul peso e sull'influenza che tali differenti background giocano nei processi di interazione e integrazione. A tal fine appare un’ esigenza imprescindibile quella di riflettere sulle dinamiche di formazione del pregiudizio nel tempo storico e della traduzione di questi pregiudizi in istituti giuridici capaci di escludere individui e gruppi dalla società (ghetti, espulsioni, reclusioni di vario tipo, persecuzioni, processi giudiziari, ecc.). Il progetto di pubblicazione intende produrre volumi che, possibilmente in un’ottica comparativa e con un approccio di alta e scientifica divulgazione, facciano luce sulle condizioni delle minoranze e delle diversità - religiose, culturali e sociali- nei diversi territori europei nel lungo periodo dell’età moderna (ebrei, musulmani, ma anche, secondo i casi, armeni, esponenti delle diverse confessioni protestanti e cristiani greco-ortodossi, oppure zingari, sodomiti, prostitute, libertini, ecc. ), ponendo particolare attenzione all'ulteriore discrimine adottato nei confronti delle donne. La ricerca su questi due aspetti dell'emarginazione sociale non è, infatti, finora mai stata condotta organicamente in parallelo, facendo interagire le differenze di genere con le diversità religiose e culturali. Anche ponendosi in riferimento ai problemi sollevati oggi dall'afflusso di donne migranti portatrici di culture e paure diverse, intendiamo ragionare diacronicamente sugli effetti del doppio fattore di discriminazione: cosa succede se si è donna e esponente di una minoranza? Come cambiano, in questi casi, le condizioni e le opportunità di vita tra paesi protestanti e territori cattolici?
In sostanza, l’interrogativo generale a cui le pubblicazioni intendono contribuire a dare risposta è se, presupponendo una lunga e complessa storia della cultura per tutti i paesi dell’Europa e del bacino mediterraneo, tale cultura:
- sia formata da un insieme di diversità e pluralità;
- costituisca un fattore economico di integrazione sociale e cittadinanza;
- possa valorizzare le radici comuni quali: libertà, democrazia, tolleranza, interazione e solidarietà.
Oggetto di riflessione saranno anche i concetti di “minoranza” e “alterità” nelle loro diverse e talvolta opposte declinazioni.

Elementi innovativi del progetto:
Un primo monitoraggio sul tema proposto e sulle parole chiave individuate ha rilevato l’esistenza di lavori precedenti in materia caratterizzati da grande frammentarietà e eccessiva specificità tanto per l’argomento esaminato (rom, omosessuali, singole minoranze religiose, donne) quanto per le coordinate spazio-temporali indagate. Obiettivo delle pubblicazioni sarà la ricostruzione storica delle complesse dinamiche della discriminazione e delle diversità nelle sue varie declinazioni nella storia dell'Europa moderna e del mondo del Mediterraneo, con un occhio costante ai problemi prodotti dalla contemporaneità per cercare di decifrarne le radici. A tale scopo potranno essere coinvolti nel progetto esperti provenienti da altri settori disciplinari (sociologia, antropologia, epistemologia, filosofia del linguaggio, psicologia).

Segretari: Nicola Cusumano, Alessia Lirosi

DIRETTORI

COMITATO SCIENTIFICO

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