Dipinti, chine e maioliche
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La Divina Commedia vista da Madè, costituisce un perfetto esempio di compenetrazione tra culture ed esperienze diverse e distanti nel tempo, da cui nasce un soggetto nuovo, un’identità composita il cui linguaggio è il frutto di un’operazione di sintesi tra realtà culturali che tutte insieme concorrono alla realizzazione di un’opera ricca, eterogenea, fortemente radicata nel contesto isolano, ma al tempo stesso di respiro internazionale.
Nella rappresentazione di Pippo Madè, infatti, la Sicilia diventa un elemento figurativo in simbiosi con l’architettura dei tre regni danteschi, elevandosi a metafora della Divina Commedia stessa e dell’infinita varietà di istanze culturali di cui l’opera di Dante si sostanzia. La Divina Commedia vista da Madè, costituisce un perfetto esempio di compenetrazione tra culture ed esperienze diverse e distanti nel tempo, da cui nasce un soggetto nuovo, un’identità composita il cui linguaggio è il frutto di un’operazione di sintesi tra realtà culturali che tutte insieme concorrono alla realizzazione di un’opera ricca, eterogenea, fortemente radicata nel contesto isolano, ma al tempo stesso di respiro internazionale.
Testi a cura di: Fabrizio Micari, Adriana Mastrangelo Adorno, Maria Concetta Di Natale
Tipologia | Cartaceo |
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Curatore-Curatrice | Pippo Madè |
Data di pubblicazione | Dicembre 2016 |
Editore | PUP |
ISBN | 9788899934125 |
Pagine | 34 |