Verità e discorso. Heidegger e la fenomenologia aristotelica

25,00

COD: N/A Categoria:

La ricerca esamina criticamente l’attribuzione ad Aristotele dell’ aporia fatale tra l’istanza fenomenologica di una verità intuitiva e precategoriale e quella ermeneutica di un’articolazione originariamente linguistica della verità stessa, operazione condotta da Heidegger attraverso una radicalizzazione della polarizzazione tra verità del nous e verità della dianoia. Al tempo stesso viene messo in evidenza il pregio della lettura heideggeriana che inaugura un indirizzo fenomenologico di studi aristotelici ispirati dal presupposto che le realtà concrete vadano comprese a partire da una concrezione di physis e logos. L’impostazione fenomenologica per la quale non vi è alcuna necessità di distinguere fra linguaggio e cosa nell’atteggiamento naturale suggerisce come non sia opportuno cercare di rintracciare nella filosofia aristotelica un ambito extralinguistico di cose che precedono il linguaggio (alla cui conoscenza pervenire partendo dal linguaggio stesso), ma rende possibile individuare una perfetta coincidenza tra l’ambito del fenomeno e quello ontolinguistico. Sul terreno di una sempre più serrata critica a ogni concezione di verità come concordanza o rispecchiamento, è proprio rintracciando nel logos il luogo originario della manifestatività che matura la convinzione che la conoscenza non vada in alcun modo intesa come concordanza del soggetto con la realtà esterna.

Tipologia

Cartaceo

Autore

Chiara Agnello

Data di pubblicazione

Ottobre 2022

Editore

PUP

ISBN

978-88-5509-457-3, 978-88-5509-458-0

Pagine

279