Palermo: Torri e confini della città esterna tra fenici e musulmani (VII sec. A.C. – XI sec. D.C.)
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L’idea che una città resti “immobile” nel tempo nonostante le innumerevoli cause che si sono succedute a perturbare l’antico “ordine” e il suo impianto topografico, sovente alla base delle ricerche sui siti antichi, è ovviamente inadeguata. Ciò specie se si considera che un sito a continuità di vita è soggetto a continue trasformazioni e rimaneggiamenti direttamente proporzionali al ruolo e all’importanza avuta nel tempo. Studiare un abitato importante in età antica come Palermo, che ha assunto il ruolo di capitale dell’isola dopo la conquista islamica, presuppone una prima fase in cui le trasformazioni siano state lente, tutte leggibili con facilità: aree che si monumentalizzavano pur restando per grandi linee invariate rispetto al disegno originario. Diventare capitale di un regno, invece, ha trasformato Palermo in una città soggetta a continui e veloci cambiamenti che, dal IX sec. d.C., si sono protratti fino ai nostri giorni. Leggere quindi oggi le trasformazioni di questo centro abitato che ha avuto un lungo periodo di lenti cambiamenti cui, nel medioevo, è seguita una trasformazione continua in un turbinio di ininterrotti rimaneggiamenti, è davvero un’improba impresa.
Tipologia | Cartaceo, PDF |
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Autore | Giovanni Franco Anselmi Correale |
Data di pubblicazione | Novembre 2020 |
Editore | NDF |
ISBN | 978-88-85812-78-9, 978-88-85812-79-6 |
Pagine | 140 |