Napoli e Sicilia
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La partecipazione del Mezzogiorno ad un grande processo europeo, quel 1848 definito da Lewis Namier un «vivaio di storia», fu possibile al prezzo di una lacerazione drammatica fra Napoli e Sicilia che si iscriveva, peraltro, in un complessivo quadruplice fallimento: della prospettiva neoguelfa di Vincenzo Gioberti, legata alle aspettative suscitate dall’elezione di Pio IX; dell’iniziativa monarchica sabauda; delle repubbliche democratiche di Firenze e Roma; del movimento costituzionale.
Eppure l’anno delle rivoluzioni in Europa rappresentò un passaggio cruciale per l’Italia, uno spartiacque tra un prima e un dopo: prima il movimento liberale ragionava ed operava ancora prevalentemente nell’orizzonte del pluralismo statale e nazionale della penisola; dopo si proiettò decisamente verso l’affermazione del trinomio patria-nazione-libertà e l’obiettivo dell’indipendenza e dell’unificazione.
Tipologia | Cartaceo, PDF |
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Autore | Aurelio Musi |
Data di pubblicazione | Gennaio 2019 |
Editore | PUP |
ISBN | 9788831919944, 9788855091183 |
Pagine | 62 |