Sindacato di legittimità costituzionale e legalità penale
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Soprattutto negli ultimi anni, la Corte costituzionale italiana ha svolto una complessiva opera di riscrittura del diritto penale attraverso sentenze che, in nome della salvaguardia dei diritti fondamentali, hanno inciso su alcuni degli istituti più significativi. Per ottenere questo risultato, la Consulta ha elaborato nuove tecniche di giudizio, forzando schemi già consolidati nella sua giurisprudenza o proponendo nuove modalità di definizione del giudizio in via incidentale. Sul piano sostanziale si è assistito invece alla modifica di alcuni orientamenti che si erano stabilizzati e al rinvigorimento della parametricità dei principi costituzionali in materia penale. L’uso più marcatamente prescrittivo dei parametri ricavabili dall’art. 25, comma 2, Cost., nonché dal finalismo rieducativo, combinato al ricorso alle nuove tecniche di giudizio, ha sortito l’effetto di potenziare notevolmente l’incisività del controllo della Corte costituzionale. La questione del rapporto fra Corte costituzionale e legislatore in relazione al principio di legalità penale si salda, così, con quella relativa all’evoluzione delle tecniche di giudizio adoperate dal Giudice delle leggi, che ha proceduto a un’interpretazione dinamica delle regole processuali e del ruolo stesso del sindacato di legittimità.
L’indagine mira a illustrare, dal punto di vista del diritto costituzionale, come la posizione assunta dalla Corte con specifico riguardo al controllo di legittimità sulle norme penali sia sintomatica di un diverso assestamento dei rapporti con gli organi dell’indirizzo politico. Le nuove declinazioni del principio di legalità penale fra primato della Costituzione e scelte politiche discrezionali, infatti, sottendono importanti implicazioni sul piano dell’equilibrio dinamico tra i poteri. A tale scopo la ricerca si sofferma sulla dialettica instauratasi fra legislatore e Corte costituzionale, per indagare se le manipolazioni normative da quest’ultima realizzate, in realtà, non abbiano sovvertito il canone tradizionalmente ricondotto all’art. 25, comma 2, Cost., ovvero l’illegittimità di fonti del diritto punitivo alternative alla legge, in un contesto in cui pare vistosamente assottigliarsi il margine della discrezionalità politica nel compiere le scelte legislative in materia penale.
Tipologia | Cartaceo, PDF |
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Autore | Ornella Spataro |
Data di pubblicazione | Giugno 2022 |
Editore | PUP |
ISBN | 978-88-5509-407-8, 978-88-5509-408-5 |
Pagine | 256 |