Le case dei Gesuiti a Palermo
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Il “Frammento” di Scuderi diventa un tassello importante per la ricostruzione anche edilizia di questi percorsi gesuitici. Con il testo che qui presentiamo, questo “destino” viene raccontato, velocemente e sinteticamente, per le sei costruzioni cittadine della Compagnia, valutando quanto realizzato a Palermo alla luce di quella “visione urbanistica teologica” dei Gesuiti che “proponendo un modello diffuso di presenza religiosa adatto alle esigenze sociali ed economiche della vita urbana del Cinquecento, influì significativamente nello sviluppo delle città”, evidenziando la capacità di questi edifici (veri “laboratori artistici”, con le commissioni di opere quasi “prime” a Pietro Novelli, ai Serpotta, ad Angelo Italia, o con la nascita del primo museo palermitano, il Salnitriano) di essere ancora oggi “parte attiva” nella vita cittadina, ospitando, le “case”, le grandi biblioteche (la Centrale della Regione Siciliana, già Nazionale, e la Comunale) o istituzioni scolastiche.
Dall’introduzione di Antonino Giuffrida:
I gesuiti avranno un peso determinante nella formazione della classe dirigente siciliana del ‘500. Le loro “case” diventano fucine di formazione culturale e politica per i rampolli della nobiltà emergente che controlla la realtà politica siciliana. Il “Frammento” di Scuderi diventa un tassello importante per la ricostruzione anche edilizia di questi percorsi gesuitici.
Nella premessa al volume di Giuseppe Scuderi “Dalla Domus Studiorum alla Biblioteca centrale della Regione Siciliana. Il Collegio Massimo della Compagnia di Gesù a Palermo”, l’allora Direttore della Biblioteca, Francesco Vergara Caffarelli, indicava nella locuzione “Domus studiorum. La Casa degli studi, la migliore definizione per esprimere il destino scolpito nelle radici più profonde dell’edificio monumentale che ospita la Biblioteca centrale della Regione siciliana.”
Con il testo che qui presentiamo, questo “destino” viene raccontato, velocemente e sinteticamente, per le sei costruzioni cittadine della Compagnia, valutando quanto realizzato a Palermo alla luce di quella “visione urbanistica teologica” dei Gesuiti che “proponendo un modello diffuso di presenza religiosa adatto alle esigenze sociali ed economiche della vita urbana del Cinquecento, influì significativamente nello sviluppo delle città”, evidenziando la capacità di questi edifici (veri “laboratori artistici”, con le commissioni di opere quasi “prime” a Pietro Novelli, ai Serpotta, ad Angelo Italia, o con la nascita del primo museo palermitano, il Salnitriano) di essere ancora oggi “parte attiva” nella vita cittadina, ospitando, le “case”, le grandi biblioteche (la Centrale della Regione Siciliana, già Nazionale, e la Comunale) o istituzioni scolastiche. Così come la Chiesa del Gesù, di San Francesco Saverio e di San Stanislao Kostka sono ancora luoghi di grande devozione.
Tipologia | Cartaceo, PDF |
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Autore | Giuseppe Scuderi |
Data di pubblicazione | Aprile 2019 |
Editore | PUP |
ISBN | 9788855090179, 9788855091152 |
Pagine | 116 |