Studi storici marittimi

STUDI STORICI MARITTIMI

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La mancanza di una tradizione di storia marittima in Italia è la ragione principale che ci ha spinto a creare la collana. Altre storiografie hanno codificato questa categoria, spesso associandola alla storia navale (che però rappresenta solo uno dei tanti aspetti della storia marittima); mentre in Italia gli studi dedicati alla dimensione del mare hanno finito per essere rubricati all’interno di discipline più definite come la storia economica o la storia militare. STUDI STORICI MARITTIMI vorrebbe dare dignità e riconoscibilità alle ricerche che mettono al centro dell’attenzione il mare come spazio in cui avvengono contatti e conflitti, scambi e catture, e come un elemento in grado di orientare le scelte e le azioni dei soggetti che agiscono al suo interno e che vi lavorano. Naturalmente questa visuale ampia permette di includere anche lo studio delle coste, delle città portuali e delle società marittime, e complessivamente di tutti gli attori che vivono con lo sguardo affacciato sul mare. La griglia analitica include inoltre l’operato degli stati e delle altre istituzioni che provano a normare la sfera marittima. Particolare attenzione è riservata all’età moderna, come epoca in cui i collegamenti via mare sono cruciali, ancor più di oggi, e in cui la costruzione dei grandi imperi e l’articolazione dei traffici globali si realizzano attraverso i mari e gli oceani. La collana si propone di ospitare prevalentemente ricerche originali, su fonti di prima mano e su casi studio opportunamente definiti, in modo da promuovere gli studi di storia marittima come nuovo campo del dibattito storiografico.

Gli studi che saranno pubblicati in questa collana, dopo essere stati approvati dai direttori, saranno anonimamente sottoposti alla revisione di due esperti anch’essi anonimi (peer review), sulla base dei seguenti criteri: pertinenza alla linea editoriale della collana, originalità e rilevanza scientifica, rigore metodologico. Le opere pubblicate sono sottoposte a processo di peer-review a doppio cieco e sono disponibili in open access. Verranno accettate opere in lingua italiana, inglese, francese e spagnola.