L’economista anglofilo

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Questo studio sull’opera intellettuale e politica di Paolo Balsamo si distanzia di alcuni anni dai miei primi lavori sul liberalismo siciliano dell’ottocento. Quando ho cominciato le mie ricerche sul pensiero economico e politico del gruppo palermitano di Emerico Amari e Francesco Ferrara ero principalmente attratto dal consistente patrimonio di manoscritti ancora inediti di questi autori che è conservato negli archivi e biblioteche siciliane. L’entusiasmo per le scoperte che quelle vecchie carte mi consentivano mi ha indirizzato ad approfondire quei vari aspetti dell’esperienza culturale e politica del movimento liberale isolano sui quali i documenti facevano luce:
l’attivismo nell’Istituto d’Incoraggiamento, il giornalismo degli anni dell’esilio, l’insegnamento universitario, l’azione politica e l’impegno parlamentare, etc…. Non era il prioritario interesse in quel momento andare alla ricerca di una spiegazione più generale per collocare il liberalismo siciliano nella storia della Sicilia.
A distanza di tempo, dopo avere dedicato una successiva fase dei miei studi al settecento europeo e alle varie scuole dell’Illuminismo, ritengo opportuno tornare sulla stagione liberale nell’isola, questa volta con l’intento di sviluppare uno sguardo complessivo sulle sue dinamiche e su come ha inciso nella cultura, nell’economia e nella società siciliana. Per farlo ho scelto di partire dalle sue radici settecentesche perché ritengo che il momento che vede l’utopia della libertà naturale e del mercato fare il suo ingresso in Sicilia determini anche i caratteri di lungo periodo che definiscono il liberalismo siciliano e lo distinguono nel panorama della cultura italiana.
La monografia si struttura in sei parti. Il primo capitolo riassume lo stato della storiografia su Paolo Balsamo e spiega l’utilità di interrogarci nuovamente sulla sua figura adottando gli  trumenti tipici della storia istituzionale del pensiero economico. Il capitolo successivo ricostruisce le fasi della transizione della Sicilia dall’ancien regime all’età liberale -che per l’isola coincide anche con l’avvio del lento processo di ricongiungimento all’Italia- con particolare attenzione per il dibattito economico che si accende all’interno della cornice delimitata dallo scontro tra il baronaggio e l’assolutismo borbonico. Il terzo capitolo presenta la reazione culturale siciliana al riformismo napoletano, indicando nella fondazione della cattedra di Agricoltura dell’ateneo palermitano e nel tour europeo di Balsamo il suo momento più alto. Il capitolo quarto è il cuore della monografia ed offre una ricostruzione del pensiero liberale dell’economista, ponendo in risalto la sua adesione allo smithianesimo e come attraverso il metodo e la teoria di Smith questi elabori una progettualità per riformare l’economia e la società isolana. Nel capitolo successivo sono ripercorsi gli eventi che vedono Balsamo, durante la straordinaria esperienza costituzionale del 1812, tentare di attuare la sua utopia liberale in Sicilia.
La parte conclusiva del lavoro si interroga su quale sia l’eredità che questa prima fase del liberalismo lascia nella storia siciliana e che influenza eserciti sulla formazione dell’identità culturale e politica dell’isola.

Tipologia

Cartaceo, PDF

Autore

Fabrizio Simon

Editore

PUP

ISBN

978-88-5509-526-6, 978-88-5509-527-3

Pagine

184