Credito immobiliare ai consumatori e obblighi di condotta degli intermediari

Ideata dal legislatore europeo anche per reagire al comportamento irresponsabile dei mutuanti e alla scarsa cultura finanziaria dei mutuatari, la normativa sul credito immobiliare modella lo statuto comportamentale del professionista vincolando il suo agire al rispetto di una serie di precetti volti alla tutela dell’integrità del mercato e alla protezione degli interessi dei consumatori. L’indagine mira a illustrare le specificità di questo recente plesso normativo di diritto “speciale” sulla negoziazione tra professionista e consumatore rispetto alle norme di condotta contemplate nell’ambito della disciplina di diritto comune e ne mette in evidenza le connessioni con altre discipline settoriali affini (innanzitutto quella sul credito al consumo e sui contratti di mutuo fondiario) ponendo a raffronto le scelte del legislatore interno con le soluzioni accolte in altri ordinamenti nazionali e, segnatamente, con quello tedesco. Particolare considerazione viene dedicata all’obbligo di valutazione del merito creditizio dell’aspirante mutuatario, quale strumento individuato dal legislatore per una efficace protezione della parte debole del rapporto di credito e per un equilibrato andamento del rapporto negoziale tra le parti. In relazione agli interrogativi dischiusi in punto di rimedi, lo studio, attribuendo particolare rilievo alla protezione dell’interesse che ha condotto il sovvenuto ad accedere al mercato del credito, si colloca tra quelli che propendono per la conservazione del vincolo negoziale (eventualmente adeguato alle specificità della concreta relazione contrattuale). Ravvisa, infatti, tale finalità nella peculiare regolazione dettata per l’ipotesi dell’inadempimento del consumatore (che possa legittimare lo scioglimento del vincolo) e per la previsione di un obbligo di tolleranza e di cooperazione imposto al mutuante qualora si prospetti la difficoltà del consumatore nell’adempiere l’obbligazione di rimborso.