Per una storia della collezione Bonci Casuccini di Palermo. Un paradigma del collezionismo ottocentesco nell’Italia risorgimentale

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Studiare e ricostruire la storia dell’importante collezione etrusca chiusina, custodita nel Museo Archeologico Regionale “A. Salinas” di Palermo, ha consentito di investigare a fondo le connessioni socio-politico-culturali, che si sono intrecciate inevitabilmente con l’intera vicenda. Formazione e trasformazione dell’Instituto di Corrispondenza Archeologica di Roma, che nasce e si evolve con gli stessi protagonisti della Collezione Bonci Casuccini; vendita della raccolta Campana all’estero insieme con il vano interessamento degli orafi romani Castellani; difficoltà ed incertezze nella scelta della sede del costituendo Museo Nazionale di Palermo, sono tutti episodi che fanno da cornice e arricchiscono allo stesso tempo l’intero quadro narrativo. L’analisi dei documenti e delle fonti bibliografiche coeve alla vicenda, individuati negli archivi e nelle biblioteche della penisola, ha permesso di sottoporre la ricca messe di materiale ad una più moderna ed appropriata indagine, che ha evidenziato come la passione di un gentiluomo toscano per le antichità tuscaniche sia stata partecipe involontariamente di una temperie non solo culturale, ma anche politica, che celebra il popolo tirrenico in chiave risorgimentale. Una linea di indagine, che ha suscitato nuovo interesse a partire dal 2011, anniversario dei 150 anni dall’Unità d’Italia, quando venne organizzato il XVIII Convegno Internazionale di Studi sulla Storia e l’Archeologia dell’Etruria dal titolo “La fortuna degli Etruschi nella costruzione dell’Italia unita”.
Contemporaneamente allo straordinario cinquantennio (1820-1870), che determina lo stravolgimento in chiave unitaria degli assetti politici della penisola italiana, si sviluppa l’intera vicenda della collezione etrusca di Chiusi, partendo dai primi rinvenimenti nei poderi del conte Pietro sino al trasferimento ed alla sistemazione dei materiali a Palermo.
Una non usuale associazione, tra eventi politici e circostanze legate al collezionismo, coinvolge le menti più progressiste d’Italia, spingendole verso un’insolita e significativa risoluzione dell’affare. Un unicum nel panorama culturale di quegli anni per l’alto valore identitario. Il singolare sradicamento della raccolta dalla regione di origine, un momento poco felice per una collezione archeologica, si trasforma in un significativo paradigma della storia del Risorgimento e dell’Italia.

Tipologia

Cartaceo, PDF

Autore

Roberto Graditi

Data di pubblicazione

Luglio 2022

Editore

PUP

ISBN

978-88-5509-395-8, 978-88-5509-396-5

Pagine

406