Verdure spontanee
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Le erbe spontanee da sempre e prima ancora della nascita dell’agricoltura sono state, e in molti Paesi sono ancora, le compagne di viaggio dell’alimentazione umana e della stessa salute dell’uomo. La Genesi non a caso associa alla condanna dell’uomo a trarre dal suolo con dolore il cibo tutti i giorni della sua vita anche il dover mangiare l’erba campestre. I Romani distinguevano il loro mondo, quello della civiltà dell’Italus hortus oraziano, da quello dei ‘barbari’ incapaci di coltivare la terra e legati alla caccia e alla raccolta di erbe e frutti selvatici (agrestia poma). La domesticazione e la continua selezione di un numero limitatissimo di specie ‘utili’ su cui si basa la nutrizione umana, cereali e leguminose sopra ogni altra era, e rimane da allora, il tratto che distingue l’agricoltura dalla utilizzazione della flora spontanea, derubricata a specie concorrenti, inutili se non dannose e, quindi, infestanti. Due mondi talmente separati che anche nei mercati, alle erbivendole è sempre toccato il posto più umile e remoto.
Tipologia | Cartaceo, PDF |
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Curatore-Curatrice | Anna Geraci, Rosario Schicchi |
Data di pubblicazione | maggio 2021 |
Editore | PUP |
ISBN | 9788855092715, 9788855092722 |
Pagine | 418 |