n.41 Mezzogiorno prodigioso

Come il sangue nell’ampolla di san Gennaro tra le mani del celebrante, così il tema del miracolo nei due decenni del nuovo millennio ribolle. Nel 2010 ho avuto già modo di dire nell’introduzione al mio volume sul Miracolo nel Mezzogiorno d’Italia che negli anni Ottanta, epoca in cui Carla Russo, assai precocemente sensibile ai temi di storia socioreligiosa, mi avvio allo studio dei miracoli,l’argomento era ancora assai poco battuto. Il tema era presente perlopiù nella medievistica, con in particolare le acute analisi di Vauchez compiute sui processi di canonizzazione. Pochi studi più elaborati sull’età moderna provenivano soprattutto dalla Francia.Una certa fortuna avevano avuto alcune ricerche sulle tavolette votive, stimolate soprattutto da interessi etnografici alla ricerca di testimonianze sul “popolare” Poco davvero era quindi presente nella produzione storiografica italiana, e quel poco lo si doveva agli studi di storia socioreligiosa fioriti tra gli anni Settanta e gli Ot,tanta, che soprattutto nel Mezzogiorno avevano dato luogo a un intenso dibattito sul concetto di “religiosità popolare”.